DOLLARO USA

Il declino del dollaro e la sfida all’egemonia americana

Una produzione della Mrcrescita Trading Academy

La politica economica aggressiva di Donald Trump, pensata per rafforzare il dollaro e rendere gli investimenti negli Stati Uniti più attraenti, sta producendo effetti contraddittori. Nonostante le guerre commerciali abbiano spinto molte multinazionali a spostare le proprie attività negli USA per evitare dazi e approfittare dei sussidi, il dollaro ha recentemente subito il suo più grande calo in quattro anni. Questa perdita di valore arriva in un momento di crescente incertezza globale, che storicamente avrebbe dovuto invece rafforzare la valuta americana.

Il paradosso si accentua con la svendita simultanea di azioni e obbligazioni statunitensi, l’erosione della fiducia degli investitori internazionali e le persistenti pressioni inflazionistiche che pongono la Federal Reserve in una posizione complessa. Al contempo, le divergenze tra la politica fiscale americana e quelle di Europa e Cina aumentano il senso di instabilità. Sullo sfondo, si delinea un cambiamento profondo dell’ordine monetario internazionale: la dedollarizzazione avanza, con sempre più paesi che si orientano verso transazioni in valute alternative e l’utilizzo crescente di oro e valute digitali.

La strategia americana cerca di rispondere con possibili tagli dei tassi, l’uso delle stablecoin e persino l’integrazione del Bitcoin nelle riserve, nel tentativo di difendere il ruolo centrale del dollaro. Ma il declino della fiducia nella valuta USA si intreccia a una dinamica storica: come già accaduto a imperi passati, anche l’egemonia americana, costruita su potere economico e militare, potrebbe non essere eterna. Se la perdita di credibilità dovesse continuare, la crisi del dollaro rischia di accelerare il tramonto del dominio finanziario statunitense.

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