La Nuova Bomba pronta a esplodere.

E se oggi il concetto di Armi fosse diverso? Se il deterrente N.1 non fosse più il Nucleare?

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Lorenzo Serio

5/8/20252 min read

L’intelligenza artificiale è la nuova bomba nucleare

Una produzione della Mrcrescita Trading Academy

Nel nuovo episodio del Mr. Blog ci spingiamo oltre la superficie: non parliamo solo di intelligenza artificiale, ma del potere silenzioso e crescente che essa rappresenta nel nuovo ordine mondiale. Un potere più profondo di quanto si possa immaginare.

Oggi, l’AI non è più una tecnologia emergente. È uno strumento strategico di dominio. È una corsa agli armamenti invisibile, dove i vincitori non costruiscono missili, ma algoritmi in grado di decidere, influenzare e prevedere l’economia, la politica e persino le emozioni umane.

Da mesi, nel mio canale Extra News, parlavo del caso DeepSeek quando ancora non era sui radar globali. Eppure oggi, quel progetto ha segnato una frattura storica. È stata la prima volta, nel nuovo millennio, in cui la Cina ha superato gli Stati Uniti su un’innovazione chiave, impiegando meno tempo, meno risorse, ma una visione più spietata. Non è un caso: DeepSeek è gestito da una holding privata con forti legami militari e con accesso prioritario ai database sanitari e fiscali della popolazione cinese. Tradotto: hanno costruito un’intelligenza artificiale che conosce meglio i cittadini di quanto i cittadini conoscano sé stessi.

Mentre noi discutiamo di privacy, in alcune regioni dell’Asia l’AI decide già se concedere un mutuo o far partire un’inchiesta giudiziaria. In alcune province del Guangdong, i “modelli predittivi di sicurezza urbana” stimano i crimini prima ancora che avvengano. Ricorda qualcosa?

Il caso Stargate, spesso liquidato come “un progetto tecnico legato al mondo cripto”, in realtà nasconde molto di più. È il nome in codice per un network decentralizzato sponsorizzato indirettamente da ambienti vicini all’amministrazione Trump, che mira a fondere AI e blockchain per creare protocolli decisionali autonomi. Parliamo di smart contract capaci di rivedere leggi, regolare il commercio, persino approvare micro-finanziamenti in tempo reale.

E non è un caso che Elon Musk, a capo di xAI, abbia chiesto negli ultimi mesi l’autorizzazione per costruire un centro dati da oltre 300 ettari nel Texas occidentale, alimentato esclusivamente da energia nucleare. Non solo per alimentare modelli linguistici: lo scopo è far dialogare AI, criptovalute e armamenti autonomi su una stessa architettura.

Nel frattempo, in Europa, tra Parigi e Berlino, si discute ancora di regolamenti etici. Ma nel mondo reale, i data center sotterranei islandesi, a temperature prossime allo zero e protetti da leggi opache, già ospitano supercomputer che apprendono in tempo reale dai mercati globali, imparando a manipolarli con algoritmi capaci di leggere microvariazioni nelle emozioni umane rilevate dai social.

Se il Novecento ha visto il deterrente della bomba atomica, oggi ci troviamo davanti al suo successore: l’algoritmo strategico, la “bomba cognitiva”. È invisibile, silenziosa, ma pronta a detonare. Chi la controlla potrà decidere i prezzi del grano, sabotare economie in pochi clic, destabilizzare elezioni con una semplice API.

Bill Gates l’ha detto chiaramente: entro dieci anni, il 30% dei lavori esistenti sarà scomparso. Non per mancanza di competenze, ma perché l’AI costerà meno, sarà più veloce, più precisa. E soprattutto non chiederà ferie né sindacati.

La domanda vera è: stiamo partecipando a questa rivoluzione o la stiamo subendo come spettatori?

Stiamo progettando o stiamo scrollando?

Siamo in un momento in cui la storia si piega. E chi saprà capire per primo dove si spezza… avrà il potere.

Leggilo. Rifletti. E poi domandati:

hai paura dell’AI o paura di non farne parte?

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